In francia presentano una proposta di legge per combattere l’immagine distorta dei corpi femminili che viene prodotta da migliaia di foto ritoccate con appositi programmi di grafica usati per correggere ogni minima imperfezione. Abbiamo già parlato varie volte degli effetti della tirannia estetica. La proposta francese arriva a immaginare una avvertenza per ogni immagine nella quale si dovrebbe specificare che è stata ritoccata. Ci chiediamo però come bisognerebbe fare quando ad essere ritoccati sono i singoli fotogrammi di qualunque trasmissione tivu’, qualunque video, film, telefilm, pubblicità televisiva. Dovrà comparire un display costante in sovraimpressione? Chi lo sa.
In italia invece parte la campagna dell’Udi sicilia "La pubblicità dei cartelloni si può spegnere?". La proposta viene fatta propria dall’amministrazione comunale di Niscemi, cittadina recentemente teatro dello stupro di gruppo e del femminicidio di Lorena Cultraro, nella quale tutte le parti in causa si chiedono in più modi come fare a non promuovere cultura dello stupro. Il riferimento ovviamente va alle pubblicità sessiste nelle quali le donne assumono il ruolo di oggetti.