Category Archives: Web-Mobilitazioni

La supremazia della taglia

Ci scrive Chiara (che ringraziamo per le foto e la segnalazione):

"L’altro giorno, girovagando per Milano, mi sono imbattuta in metropolitana in questa pubblicità di un centro fitness (o palestra, che dir si voglia…).

Mi ha colpita molto negativamente per il pessimo gusto del cartellone nel complesso e per l’evidente volontà di imporre un modello estetico preciso, magro, tonico, non rispondente alla realtà nel 95% dei casi della popolazione. Soprattutto, però, è orribile il messaggio sottointeso al cartellone femminile: si vede questa donna sovrappeso, con un’espressione piuttosto ebete, in una camera tutta rosa (quasi infantile) e con un completino sempre rosa ammazza-desiderio. Il sedere modello che si vede nello specchio è invece vestito di un paio di slip di pizzo nero. Quasi a dire: se sei sovrappeso, sei una cicciona, infantile, un po’ tonta e che ovviamente nessuno troverà mai attraente.

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Vogliamo il diritto di attraversare il web senza essere costrette al silenzio. Stalking digitale e squadrismo maschilista in rete

"L’hai voluto tu!" – E’ un modo di dire. Si attribuisce alla vittima la causa della persecuzione, di una cattiva azione, di un gesto violento. Lo avrete sentito dire mille volte. C’è il genitore che lo pronuncia mentre riempie di schiaffi il figlio. C’è il marito che lo ripete mentre ammazza di botte la moglie.

E’ un modo di dire che stabilisce la distanza tra potente e subordinato, tra schiavo e padrone, tra adulto e bambino.

"L’hai voluto tu!" normalmente segue ad un "ti avevo avvertito" e frasi di questo tipo vengono interiorizzate e diventano parte di un modello culturale esteso in ogni direzione.

Così se la polizia picchia la massa di manifestanti che dissente dalla politica del proprio governo è perchè "l’hanno voluto loro", e già che "li avevamo avvertiti".

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Fallocrazia e corpi di servizio

http://www.youtube.com/watch?v=DDZfPNtw7GE

—>>>Succede anche in rete e dunque postiamo anche qui. 

Questa è una sequenza di diapositive, che abbiamo portato a contributo, proiettate – per motivi di analisi, discussione e studio – durante il workshop antifascismo viola nella ladyfest di roma. QUI trovate il documentario sull’estremismo di destra che è servito come spunto di discussione. QUI trovate altri contributi per la discussione del workshop tra i quali il bon ton antifascista del collettivo tiresi@, una analisi del gruppo impronte e un mini report della prima giornata. La seconda giornata invece è stata operativa e orientata a creare idee, slogan, soggetti utili ad una campagna antifascista viola. Potete vedere una bozza (il numero zero) dello splendido lavoro che le ladies hanno fatto QUI e più in basso.

Il video è quello che è. Sopperisce alla carenza di upload di un file in power point che è diventato enorme. Per capire che roba è cliccateci sopra, usate il fermo immagine, il pause, e consideratelo un 1.0 di qualunque cosa vogliate.

Il meglio è ovviamente la colonna sonora: il pezzo di Ginevra di Marco, Malarazza.

Le diapositive in jpg, più grandi e comprensibili, le trovate QUI.

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Allatti? Copriti, svergognata!

http://malapecora.noblogs.org/gallery/401/tettarotta.jpg

A proposito di "vietare l’osceno": guardate un po’ che succede su facebook. Di divieto di esposizione delle tette che allattano ne avevamo già parlato QUI. Ora più che parlarne, data l’assurdità della questione, suggerirei una catena di pubblicazioni di tette che allattano. Sarebbe ora di dire basta a questa censura misogina che deforma l’immaginario delle persone vietando persino che abbiano chiara la percezione del rapporto di carne e sangue che esiste tra una madre e la propria figlia o il proprio figlio. Io per ora non allatto e dunque prendo in prestito la tetta di Malapecora che allatta la meravigliosa Antonia.

E’ comunque veramente singolare che su facebook restino intatti nickname come "ebreo coprofilo merdoso" assieme a gruppi che progettano lo sterminio di rom, la carbonizzazione di centri sociali, e che esprimono valutazioni delicate sulle donne chiamandole non raramente vacche, e poi siano giudicate "oscene" le foto di madri che allattano i propri figli e le proprie figlie. Scatenare contraddizioni in quel luogo, così come in tutta la rete è okay ma riflettendo: quali sono gli altri spazi della rete che non impongono questi stessi limiti e queste stesse restrizioni nel mondo del social network? Servizi blog? Community? Canali di ricerca? E’ una questione che riguarda solo facebook o tutta la rete?

Parliamone.


La rete non è neutra

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/LisaFoo.gif

E’ nato un nuovo blog che è anche un nuovo progetto. *La rete non è neutra* : Osservatorio
su linguaggi e comportamenti discriminatori e sessisti nella rete. Tecnologia,
internet di altri generi.
Vi copincollo il primo post di presentazione:

<<<<^^^>>>

In rete succede di tutto. Si usa un linguaggio che è il neutro maschile, si
privilegiano norme precise, per lo più maschie, bianche, etero. La stessa
tecnologia che sta alla base dei meccanismi di socializzazione in rete è spesso
androcentrica.

In rete trovi giochini online dove le donne sono sempre cameriere o
guerriere con due poppe spaventose. Fra i tanti spazi in web ce ne sono
moltissimi che dileggiano le donne, che ci intimano di smettere di esigere
diritti, che ci denigrano con le loro battute sessiste. Ci sono tanti forum,
blog, social network in generale dove non manca mai il tizio che lascia un
commento volgare, offensivo, sessista, discriminatorio, persino minaccioso.

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