Category Archives: Discriminazioni in rete

Sessismo, misoginia e maschilismo in rete

[Ecco 4 delle tante temibili femministe a sud

Sin dai primi tempi in cui abbiamo iniziato a presidiare e monitorare la rete, ritenendo a ragione che non fosse uno spazio neutro, abbiamo sommato innumerevoli esempi di misoginia e sessismo, talvolta persino vera e propria istigazione alla violenza contro le donne. L’odio per le donne non è una cosa a se’ stante. Viaggia di pari passo con l’odio verso tutti i generi che mettono in discussione il modello patriarcale, quindi i gay, le lesbiche, le trans, persino gli uomini che comunque non si riconoscono più in un modello anacronistico di mascolinità. Motivando l’odio su base economica diciamo che quello stesso odio che costringe noi ad essere dipendenti, controllabili e relegate ai lavori di cura, tocca anche le donne migranti nella misura in cui vengono sottomesse ad un unico stile culturale che le piega al ruolo di badanti. 

Per prima cosa abbiamo verificato i livelli di egemonia che in termini culturali il fenomeno andava assumendo e dall’altro lato consideravamo che le energie femminili in lingua italiana e in rete, le intelligenze portatrici di altri significati, alternativi, erano veramente poche. Negli ultimi anni il web si è andato invece via via popolando di presenze notevoli, di voci diversificate che finalmente interrompevano monologhi aggressivi rivolti sempre e solo contro chi si opponeva ad un bruttissimo modello di società nostalgico del ventennio fascista

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La teoria maschilista della schiavitù femminile

Ce ne hanno segnalato un altro (grazie a C.). La rete abbonda di maschilisti e ci sorprende come mai non facciano un portale tutto per loro così da fare picnic la domenica e andare a messa insieme. Come una confraternita che si ostina a evangelizzare il web sui propositi del maschilismo, con una divisa, un bel cappuccio, qualche forcone e pali apposta per impiccare le donne.

Lui – la new entry dei teorici maschilisti fondamentalisti – ha un blog con link come "la mia destra", "unione delle libertà" e cose così. Non è il primo ne l’ultimo ma anche costui si è messo a teorizzare sulle magnificenze del maschio nell’universo mondo.

Non bastavano le teorie sul recupero del selvaggio mascolino, ecco quella sui maschi quali unici fabbricanti di "civiltà"

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La negazione dell’orgasmo e lo stupro

Leggo per caso un dibattito su indymedia e tra i commenti al post mi imbatto nell’individuo più insulso che possa esistere. Un tale che chiama stupratori i gay e poi parla di negazione dell’orgasmo come pratica delle femministe.

Faccio una piccola ricerca e trovo alcune pagine che parlano di negazione dell’orgasmo come pratica BSDM. Rientrerebbe nei giochi di sottomissione, consensuali, che ritardano l’eiaculazione dell’uomo.

Mi dico: oibo’, nulla di male in fondo, ma questa cosa è stata inventata proprio dalle femministe? E infatti no. Pare che sia desiderio degli uomini che amano queste pratiche, si eccitano così, e dunque si tratta di una loro precisa e legittima richiesta, per soffrire e godere allo stesso tempo.

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Wikipedia e il sessismo: come i maschilisti hanno distorto il senso di una parola

Non è la prima volta che ne parliamo. Wikipedia è una enciclopedia partecipativa e quello che c’è scritto viene dal contributo di persone che si registrano, propongono una pagina che se non contestata diventà verità del web.

Ottimo progetto nelle intenzioni ma assolutamente inaffidabile se preso di mira da una squadra di soggetti che si servono di quello strumento per alterare significati e propagare nuove parole d’ordine prive di una documentazione che non sia la loro opinione personale.

Ne avevamo parlato a proposito della pagina sull’antifemminismo, ora eliminata perchè totalmente priva di fonti, ma anche di altre pagine che potete consultare qui: [1] [2] [3] [4].

Stavolta bisogna proprio parlare della pagina che si riferisce al termine "sessismo". Il termine, lo sapete, si riferisce alla discriminazione sulla base del genere sessuale di appartenenza. Discriminazione che si esercita sulla base di ruoli, in casa, nel mondo del lavoro, nella società.

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Vogliamo il diritto di attraversare il web senza essere costrette al silenzio. Stalking digitale e squadrismo maschilista in rete

"L’hai voluto tu!" – E’ un modo di dire. Si attribuisce alla vittima la causa della persecuzione, di una cattiva azione, di un gesto violento. Lo avrete sentito dire mille volte. C’è il genitore che lo pronuncia mentre riempie di schiaffi il figlio. C’è il marito che lo ripete mentre ammazza di botte la moglie.

E’ un modo di dire che stabilisce la distanza tra potente e subordinato, tra schiavo e padrone, tra adulto e bambino.

"L’hai voluto tu!" normalmente segue ad un "ti avevo avvertito" e frasi di questo tipo vengono interiorizzate e diventano parte di un modello culturale esteso in ogni direzione.

Così se la polizia picchia la massa di manifestanti che dissente dalla politica del proprio governo è perchè "l’hanno voluto loro", e già che "li avevamo avvertiti".

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Stupri di gruppo con telefonino

Non un giorno senza che una donna sia uccisa o violentata. Così anche oggi ci troviamo a fare la lista degli stupri della settimana. Stavolta il primo premio lo vince Napoli. 

Primo settembre: una donna russa va a mangiare in una pizzeria, il pizzaiolo – italiano – la vede e decide di seguirla per esigere la mancia. La stupra vicino alla chiesa della Madonna di Fatima e se la Madonna di Fatima fosse stata presente in carne ed ossa scommetto che avrebbe stuprato anche lei.

Due settembre: una ragazza va ad un appuntamento con un tizio. Il tizio la costringe a fare sesso. Arrivano gli amici del tizio, in gran parte minorenni. Sono otto in tutto. La toccano, la palpano, la spogliano, la riprendono con il telefonino e minacciano di mettere in rete le immagini se lei non ci sta. La ragazza napoletana per fortuna se ne frega e scappa e urla più forte che può.

Non uno di questi otto balordi si è tirato indietro. Non uno di loro ha detto agli altri di smetterla.  

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Lo stupro per scherzo

Non so se ve ne siete accorte ma l’ultima moda in fatto di violenze sessuali e molestie è "lo scherzo". Uno dei ragazzi accusati di stupro nella notte di ferragosto ha dichiarato di essere entrato nel luogo in cui la ragazza sostiene di essere stata stuprata per "fare uno scherzo". Oggi abbiamo saputo di un’altra bella goliardata. I calciatori si sa: giocano in branco, sentono forte il senso della squadra e si incoraggiano a vicenda perchè ciascuno faccia il suo goal. Per i calciatori di una squadra giovanile questa cosa si è tradotta in molestia, ricatto, violenza di branco

Lei è una ragazzina di 13 anni. Fa sesso con uno del gruppo. Tutti italianissimi. Altri due la filmano e poi la ricattano affinchè lei faccia la stessa cosa con ciascuno di loro o altrimenti il video finisce su youtube. La "moda" è abbastanza diffusa e poggia sempre sulla convinzione che sia la ragazza a dover salvaguardare la reputazione e dunque che sia più grave che una ragazza possa essere filmata mentre fa sesso piuttosto che uno stronzo qualunque la ricatti per stuprarla.

Su questo genere di violenze potete leggere alcuni post interessanti "Foto hard su internet, cause ed effetti" e "Quando lui pubblica foto e video per fare violenza su di lei"

La ragazza di cui parliamo si dispera. Uno della squadra tradisce – ed è grandioso – lo spirito di corpo e va a chiamare il padre. Entrambi fermano tutto e i ricattatori molesti finiscono con una denuncia. Indovinate come si giustificano? Dicendo che si trattava di uno scherzo! Che ridere. Ah Ah Ah.

Dopo le violenze per raptus, quelle per depressione, quelle per gelosia, quelle per "troppo amore", quelle per "troppo alcool", quelle perchè lei ci stava, ora abbiamo anche la violenza per "scherzo".

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Donne: indossate il burqa per stare sul web!

Puntata di Forum 3 giugno in quella rete quattro che neppure dovrebbe stare in analogico non fosse per la legge Gasparri meglio conosciuta come salva rete4.

Forum è una trasmissione condotta da rita dalla chiesa con l’aiuto di due signori che dispensano opinioni su qualunque materia. I primi tempi di Forum c’era la Tina Lagostena Bassi a presiedere le sedute. Stimabile donna che ricorderete per "Processo per stupro" e che ad un certo punto si è appassionata alla materia berlusconiana. Poi si alterno’ con quello scioglilingua di Santi Licheri.

Forum è un processo pubblico senza avvocati. Ci sono due contendenti, un accusatore e un’accusato, c’e’ il giudice, si chiacchiera per chiarire i motivi del procedimento, poi il giudice si ritira a decidere e nel frattempo accusato e accusatore sono sottoposti a linciaggio pubblico. Il linciaggio è istigato e rintuzzato dai due co-conduttori. Anche Rita dalla Chiesa è dispensatrice spesso di consigli e giudizi sull’universo mondo.

Negli ultimi tempi, mi dicono, a processo ci sono spesso tante donne. Accusate di aver deciso di abortire senza aver coinvolto il padre del bambino, di aver intrecciato relazioni con qualcuno mentre l’ex marito passava gli alimenti, di aver abbandonato la madre del marito al suo destino guadagnandosi l’epiteto di donna fedigrafa e moglie sdisonorata, e via di questo passo.

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Maledetta pedofilia II°

 

http://www.oliverio.eu/anna/SESSUALIZZAZIONE%20BAMBINI_file/image004.jpghttp://www.oliverio.eu/anna/SESSUALIZZAZIONE%20BAMBINI_file/image005.jpg

La prima parte di questo approfondimento la trovate QUI.

Le foto pubblicitarie che vedete sopra sono state utilizzate per un test da due psicologhe che hanno condotto una ricerca dal titolo: "L’erotizzazione dei bambini nella pubblicità". QUI potrete leggere i risultati del test su un campione misto di adulti. A fine 2008 nel web circolavano notizie dalla svezia a proposito di una seria battaglia contro le pubblicità e i giocattoli sessisti relativi il mondo dell’infanzia. In italia invece spopolano le agenzie casting – per bambini e bambine – che offrono ampi consigli sulla tipologia di bambino o bambina da proporre, sui modi per realizzare un book fotografico, su fotografi e persone alle quali rivolgersi. Basta fare un giro superficiale su internet per trovare cataloghi di bambini e bambine in offerta speciale. Foto di passerelle di moda kidswear per l’infanzia con bambine che imitano icone anoressiche dei giorni nostri (e poi ci si sorprende che l’anoressia sia un fenomeno in aumento). Gli stessi canali televisivi dei quali si nutre la maggioranza della popolazione italiana sono affollatissimi di pubblicità con bimbe truccate e vestite come madamadorè più o meno sexy tutte piazzate ad interpretare i ruoli sessisti (giusto per dare loro un imprinting familista) delle casalinghe di cinque anni piuttosto che di top model in erba per presentare il marchio di scarpe tal dei tali, i vestitini strip di tizio e caio e i giocattoli della tal o tal’altra azienda.

Del mondo dei casting e dello sfruttamento dei bambini e delle bambine nella pubblicità, in televisione o nel cinema ci ha parlato splendidamente Luchino Visconti nel film "Bellissima" con una grandiosa Anna Magnani. Oggi la questione è ovviamente peggiorata. Ci si è adeguati ai nostri tempi per cui bambini e bambine sono diventati/e merce di consumo. Corpi tra i corpi cui viene negato il diritto all’infanzia e viene invece imposto l’obbligo alla mercificazione. Soggetti che vengono sollecitati all’uso del cellulare con abbonamenti ai vari "ciao" e "tribù" che sono il naturale viatico per frequentazioni eventualmente "incontrollate" (le chat via web sono roba obsoleta, la carlucci sappia) e ingestibili se i ragazzini e le ragazzine non hanno ricevuto una sana informazione preventiva in materia di educazione sessuale e di alfabetizzazione all’uso dei mezzi di comunicazione (di ogni tipo, compresi i segnali di fumo, attraverso i quali chiunque potrà mettersi in contatto con loro).

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Maledetta pedofilia

http://www.youtube.com/watch?v=4BcXu7e7hgA

Vi avevo già detto che mi piace Caparezza vero? Questo è il video della canzone contenuta nell’album "Le dimensioni del mio caos": Io diventerò qualcuno.

In un piccolo video è sintetizzata la abitudine televisiva e "culturale" dell’ultimo trentennio italiano. La stessa cosa potete vederla in un eccezionale film, Little Miss Sunshine [Guarda un assaggio], che in una maniera fantastica mette a confronto le oscenità di un mondo perverso [Quello dei concorsi: Guarda] che strumentalizza le bambine per farle diventare appetibili ai pedofili e che allo stesso tempo impiega scandalizzato tutta la sua ipocrisia quando il contesto o le persone smascherano e rendono esplicita quell’operazione. Se non l’avete visto vi consiglio di vederlo, ne varrà la pena.

Il video di caparezza chiarisce nel suo piccolo, dicevo, una realtà innegabile. Viviamo in tempo di assoluta ipocrisia. Me ne rendo conto ogni momento di più mentre approfondisco e studio e leggo di questa cosa atroce che è la pedofilia e mi interessa delinearne contorni, codipendenze, complicità. Spinta soprattutto da una amica di rete mi sono messa a cercare e capire per poter meglio raccontare, ad approfondire ancora di più e a chiedermi come sia possibile una schizofrenia sociale che da un lato promuove la pedofilia coccolando i voyeur di "ninfette" e dall’altro spinge il pedale della repressione indiscriminatamente per colpire una serie di persone che secondo la legge approvata nel 2006 dal governo berlusconi (ddl di iniziativa del ministero alle pari opportunità all’epoca della prestigiacomo) si scambiano foto che vengono marchiate con il timbro della pedopornografia anche se appartengono ad una ragazza di 17 anni e se il destinatario ne ha 17 e mezzo.

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