Sono arrivat@: la Cercatrice e Politube

Di youtube e google
si è parlato assai ovunque e oramai credo sia chiaro a tutti che
riversare video sullo strumento google è come consegnargli idee di cui
poi youtube si appropria. Come dire che ci mette proprio il suo marchio
anche se il video in questione non ha copyright. Per il resto google è
diventato l’unico veicolatore di contenuti via internet che decide di
fatto cosa possiamo vedere e cosa no. Si è osservato poi che i
contenuti che google propina quando l’utente introduce una qualunque
chiave di ricerca sono sempre orientati in una certa direzione. Per via di quella caratteristica che decide di mostrare i siti più linkati invece che i siti qualitativamente rilevanti. Tra
queste è compresa quella dei contenuti maschilisti ed è per questo che
il gruppo Server Donne ha messo a punto il Progetto "La Cercatrice".
E’ ancora in fase di test ma già potete introdurre una chiave di
ricerca (che viene aiutata da suggerimenti che arrivano da una
finestrella a ventaglio) e ottenere una serie di contenuti filtrati e
orientati da un punto di vista di genere. Come dire: un canale di
ricerca non vi fa trovare tutto quello che c’e’, che esiste in rete. Vi
molla solo quello che va bene per lui o esso. La cosa pericolosa è
quindi che orienta la cultura, ti concede solamente di cercare (e ti
illude di poter scegliere) tra i contenuti che ti offre. Come la
televisione, come qualunque altro media e raccoglitore di notizie.
Perciò "La Cercatrice" è un esperimento sano, bello e vale la pena di essere seguito.

Rispetto a youtube,
altro colosso google, il problema non è solo di contenuti ma appunto di
appropriazione di idee (ricordatelo quando uploadate video dentro
quella macchina infernale). Si ragiona da più parti su come offrire una
alternativa dello stesso tipo che raccolga video (sono nati nel
frattempo i pornotube, youporn e non so che altro dello stesso genere)
e che sia agile da utilizzare per gli utenti. In Italia per quello che
ne so esistono progetti – che consentono la visione o permettono di
scaricare video – che non hanno le stesse caratteristiche (Progetto
libero e grandioso è NgVision:
raccoglie e lascia scaricare una grande quantità di video nocopyright
con un orientamento politico e culturale preciso. Ha anche una bella sezione – identità/genere/sessualità) ed esiste qualche progetto con streaming o podcast
legato ad ambizioni più rivolte verso la creazione di una televisione
su canale satellitare con possibilità di visionare i video in rete.
Poi, sul fronte della musica esiste Jamendo che rispetta le licenze e non mi pare si appropri di alcunchè.

Altrove (se può esistere
un altrove geograficamente delineato quando si parla di progetti
portati avanti in rete) si è messo a punto il progetto politico e
alternativo a youtube: Politube.org. Il sito dice:

"This website is a non-profit, digital video and audio streaming platform, operated by volunteers. The goal of the
platform is to present news and documentary material on current affairs subjects, e.g. various Middle-East
political crisis, the new-left in South America, Global Warming and European integration.
If you like to volunteer to help us, please contact us at adminATpolitube.org"

Questo
sito è una piattaforma streaming audio e video digitali no-profit
gestita da volontari. L’obiettivo della piattaforma è presentare news e
materiale documentaristico su questioni attuali che riguardano la crisi
politica nel medio-oriente, la nuova sinistra in Sud America, il
surriscaldamento del pianeta e le politiche di integrazione europea. Se
tu vuoi essere un volontario e vuoi aiutarci, contattaci su
adminATpolitube.org

(spero che la traduzione sia corretta)

Sul
sito al momento ci trovate interviste a Naomi Klein e a Noam Chomsky.
E’ o non è una utile alternativa e un esempio di quello che si potrebbe
fare oltre youtube? 

************

Approfondimenti:

—>>> Luci e ombre di google (E’ uno dei libri fatti dal gruppo di ricerca Ippolita: lo puoi scaricare o se ti piace puoi andare ad acquistarlo in libreria) 

—>>> Copydown.org (Sulle
autoproduzioni con una attenzione particolare a quelle musicali. C’e’
molto sulle questioni relative alle licenze, al no/copyright e al
pianeta infausto della Siae)


Comments are disabled.