Ebbene si, l’ho fatto. Dopo averlo snobbato per settimane alla fine ho ceduto. Anch’io ho preso il mio bel monolocale su Facebook. Con tanto di nome, cognome e faccia in bella mostra.
Dopo
averne tanto sentito parlare male e aver dedotto che doveva essere un
posto ultracomodo per permettere ai giornalisti di contare uno ad uno
tutti quelli che simpatizzavano con la gelmini, ho vestito la mia
curiosità dell’abito militante e sono partita in missione.
Il
luogo a primo acchitto sembra assai confortevole. C’e’ tutto quello che
serve per fare social network formato universale. Sulla pagina
destinata al tuo account puoi inviare e ricevere messaggi, raccogliere
amici e amiche, inventarti gruppi tematici, veicolare i contenuti del
tuo blog, scrivere delle note che altri potranno commentare, caricare
video e foto, creare una agenda di eventi, prenotare una depilazione
dalla tua estetista di fiducia, beccarti un massaggio shatzu e tornare
a casa con il capello mesciato e l’intontimento di una che ha avuto un
orgasmo multiplo da ipersocialità.
E’ una centrifuga
di tempo
personale e di relazioni. Una pappa promiscua di carne senza la carne.
Tutto rosolato al tempo veloce della rete. Con una aspettativa di
rispetto della privacy pari a zero. E’ un contenitore che da solo
concentra nomi, facce, indirizzi ip, ma persino vie e numeri civici
reali di mezzo mondo. Un angolo di intrattenimento e animazione da club
vacanze valtur che si realizza a partire dalla descrizione del proprio "status": "Adriana rutta e digerisce il bue arrosto!" e giù commenti di ogni tipo.
Ho cercato amici e amiche, così come mi
indicava la prima schermata di istruzioni per l’uso e con mia sorpresa
ne ho trovat* un sacco. Molti/e persino insospettabili, di quelli per i
quali ho un reverenziale rispetto e dai quali temevo le cazziate più
serie per questa mia biricchinata.
Dopo aver fatto incetta di
amicizie, alcune, lo confesso, non raggiungibili da anni, ho cominciato
il mio giro di esplorazione dei gruppi tematici.
Ne ho trovati
davvero di deliziosi: "Quelli del sesso protetto per non farsi
mischiare la sifilide", ai quali qualcuno dovrebbe spiegare che questo
pregiudizio è morto più o meno alla fine del 1800; quelli del "sesso
orale con ingoio", non contrastati da nessun gruppo italiano pro
cunnilingus; quelli del partito dei maschilisti; del "ridiamo forza ai
maschi"; de "la maschi-lista". Ma c’e’ anche una consistente coalizione
contro i maschi stronzi.
Poi inizia tutta la sfilza di gruppi
fascistoidi che stanno bene attenti all’attualità: "ne rossi ne neri ma
liberi pensieri"; "quelli che sono vicini ai camerati arrestati";
"basta punkabbestia e alternativi fattoni"; un "distruggiamo i centri
sociali di roma e d’italia"; il più diplomatico "aboliamo i centri
sociali"; nella categoria "svaghi" troviamo il più deciso "bruciamo i
centri sociali"; il definitivo "cancelliamo i centri sociali"; un
"grazie alemanno che hai sgomberato l’horus club e i centri sociali";
c’è un "no al corteo dei centri sociali a palermo" (riferito al corteo
dell’11 ottobre scorso); qualche "no more Rom";
Quello più numeroso
in assoluto con ben 181.653 membri è
dedicato a gigi d’alessio con auspicio di "abolirlo" da questo mondo.
Ci sono centinaia di persone che vorrebbero uccidere emilio fede
perchè pare fracassi le balls con il suo love per il cavalier berlusca.
C’e’
anche un rammaricato "Io non mi volevo iscrivere a facebook" e una
serie infinita di gruppi contro l’aborto che mostrano immagini trash
con pezzi di feti sparpagliati ovunque.
Poi ci sono quelli
esilaranti: "avete rotto i coglioni con gruppi ed eventi"; "anche io
tra messenger e facebook oggi non ho concluso un cazzo"; "ma che cazzo
mi aggiungi a facebook se poi per strada non mi saluti nemmeno";
"grazie facebook ora tutti sanno i cazzi miei". Infine ci sono quelli
di interesse collettivo: cause, impegni, ideali condivisi.
Vi dico cosa ho capito io:
come ogni angolo del web, il
rischio è che sia prevalentemente colonizzato da persone un po’
fasciste. Oltretutto se hai più di un indirizzo mail puoi avere
altrettanti account. Dunque i voti ai gruppi pro gelmini, tanto per
fare un esempio, potrebbero essere assolutamente fittizi. Comunque,
questi fascisti arrivano e fanno cultura senza che vi sia un adeguato
contraltare. Forse hanno più tempo, più soldi, hanno seguito un corso
che gli insegna che la comunicazione è fondamentale. Non lo so. So
soltanto che lasciare il web e i suoi mille angoli in mano a questa
gente significa consegnare loro la possibilità di costruire consenso
sugli argomenti che vi ho sopra elencato.
Il punto non è censurarli o – come direbbero loro – "abolirli". Il punto è creare delle alternative e contaminare a nostra volta nei contesti a socialità illimitata.
Dunque
ho deciso: ho aderito ad un bel po’ di cause e poi ho attivato tre
gruppi. "Contro la violenza maschile sulle donne", "Difesa della legge
194. Per il diritto all’autodeterminazione" e "Femminismo". Il primo è
pensato per raccogliere eventi, iniziative che si fanno in italia e poi
documenti, materiali di ogni genere. Ora serve anche a promuovere la
manifestazione del 22 novembre. Ogni adesione corrisponde ad una
partecipazione in questa sorta di corteo virtuale che sta incrementando
i suoi numeri di ora in ora.
Anzi, iscrivetevi e fate iscrivere anche altre persone che conoscete. Più siamo a presidiare e meglio è.
Gli altri due gruppi sono come da titolo. Con intenzioni precise e una attenzione alle questioni di genere.
Accanto
ai gruppi ho creato gli eventi relativi la manifestazione del 22 novembre e le
assemblee preparatorie che si stanno facendo in giro per l’italia.
Prendetela
come una azione mediatica che resta nella filosofia del farsi media e
dell’agire i media, senza mediazione ne’ conferenze stampa. Insomma
siateci.
Finita la manifestazione magari mi svestirò degli
abiti militanti da compagna ortodossa e con una buona dose di marijuana
troverò anche la forza di sciogliermi e indire conferenze virtuali
sulla sessualità attiva dei miei quaranta anni. Si, credo proprio che
questo sarà il mio prossimo obiettivo.
Se ho varcato la soglia di
facebook allora posso anche spogliarmi di altri metri di intransigente
e rigida coerenza e dichiarare i miei orgasmi aromatizzati con ottimo
zibibbo. Se vi interessa, è chiaro… 🙂
—>>>Da Femminismo a Sud