Monthly Archives: Novembre 2008

Sintesi dei lavori sui seminari Diversity dell’Internet Governance Forum Italia

Pubblichiamo
la sintesi dei seminari "Un altro Genere di Internet" e "La diversità
culturale" che si sono svolti all’Interno dell’Internet Governance
Forum di Cagliari (22-23 ottobre). [QUI potete vedere il video con gli interventi]

Rapporteur Matilde Ferraro

Il tema della tutela della diversità culturale come patrimonio
comune dell’umanità, interessa trasversalmente tutti gli altri temi
definiti come prioritari nell’ambito dell’Internet Governance Forum. I
due workshop dedicati al tema nell’ambito dell’IGF Italia, hanno
affrontato solo una parte degli argomenti che lo compongono. Nella
giornata del 22 ottobre si è discusso, nel primo seminario, di “Un
altro genere di Internet” e nel secondo, di “Diversità culturale” più
in generale.
Da entrambi sono emersi alcuni punti nodali del dibattito
internazionale e nazionale sulla Governance di Internet.

In relazione alla questione “Donne e tecnologia”,
si è innanzitutto sottolineato come un grande serbatoio di innovazione
per il nostro paese può essere rappresentato dalle donne: una risorsa,
in termini di competenze e non solo, oggi ancora sottovalutata e
sottoutilizzata. Donne e tecnologie della conoscenza, erano i due
grandi obiettivi di Lisbona, che rischiano di essere mancati dal nostro
paese e per questo serve un grande scatto di consapevolezza. Mentre
segnali incoraggianti arrivano dalle fasce più giovani della
popolazione, dove le adolescenti hanno equiparato i loro coetanei
nell’utilizzo della Rete, ciò non si può dire per altre fasce d’età,
difatti più l’età cresce, più il divario tra uomini e donne
nell’utilizzo della Rete aumenta. Le cause sono prevalentemente legate
a ragioni economiche, mancanza di tempo da parte delle donne (già
impegnate nel lavoro e nelle attività di cura), difficoltà ad accedere
ad una istruzione di qualità. Permane inoltre uno stereotipo di genere,
per il quale le donne sono meno “adatte” alle tecnologie. In Italia, il
numero di laureate in materie scientifiche è estremamente basso, con un
trend che è addirittura in calo del 5% negli ultimi 4 anni, a fronte di
un mercato del lavoro nel settore tecnologico che in Europa entro il
2010 vedrà un deficit di 300.000 unità.

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Facebook: la centrifuga umana

Ebbene si, l’ho fatto. Dopo averlo snobbato per settimane alla fine ho ceduto. Anch’io ho preso il mio bel monolocale su Facebook. Con tanto di nome, cognome e faccia in bella mostra.

Dopo
averne
tanto sentito parlare male e aver dedotto che doveva essere un
posto ultracomodo per permettere ai giornalisti di contare uno ad uno
tutti quelli che simpatizzavano con la gelmini, ho vestito la mia
curiosità dell’abito militante e sono partita in missione.

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Donne, tecnologie, internet, corpi e realtà virtuali

Oggi fui a Cagliari a parlare di *Un altro genere di internet* e domani – sempre in terra sarda – partecipo alla presentazione del libro *Un altro genere di tecnologia*
(vi racconto tutto appena torno, giuro). Così per tenervi aggiornati
sul mio tour vi copincollo un’altra serie di iniziative strabelle a
cura della Libera Università delle Donne di Milano
che meritano di essere partecipate tutte (a partire dalla prima dell’8
novembre). Io coadiuverò Floriana Lipparini in una cosa che avverrà il
4 aprile 2009 dal titolo *Corpo negato, corpo reinventato: la realtà virtuale*.

L’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano
promuove un ciclo di seminari sul tema

IL CORPO E LA POLIS:
IL PROTAGONISMO DEL CORPO NELLO SPAZIO PUBBLICO

Il tema, oggi di indiscussa attualità, è quello della
sovraesposizione, nello spazio pubblico, del corpo e di tutte le
esperienze essenziali dell’umano che hanno il corpo come parte in
causa: nascita, morte, crescita, sessualità, maternità, salute,
invecchiamento, ecc.
Sono tutte vicende, rimaste per secoli confinate nel “privato” e nella
sfera “personale” e quindi vissute in solitudine, come accadimenti
particolari di ogni singola vita, su cui intervengono oggi pesantemente
i massimi poteri, come lo Stato, la Chiesa, la scienza, il mercato, i
media, col rischio di alienare l’esperienza che ognuno fa del proprio
corpo, la capacità stessa di parlarne, di scriverne, nel momento in cui
prevalgono saperi, poteri e linguaggi pubblici.

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L’hackmeeting 2008 secondo me

Arrivare all’Ask191 di Palermo e trovarsi con una scopa in mano a spazzare fango e acqua e stato un attimo. L’hackmeeting
per me è cominciato così, qualche settimana prima delle date fissate,
quando ancora c’era molto da fare e tutt* erano all’opera per
reinventarsi un posto che non c’era, anzi che c’era ma per usi fino a
quel momento non così pretenziosi.

Ho trovato
chi rifaceva i bagni e si intestardiva perchè oltre alla rete idrica
bisognava piazzare anche le cassette dello scarico. C’era chi stava
rimettendo completamente a nuovo la cucina e la decorava e ridecorava
con la meticolosità di chi da valore ai luoghi che sente propri. C’era
chi riprogettava la rete elettrica e il lan space perchè in un
hackmeeting devi averci un bel po’ di elettricità e di sicuro devi
averci una rete funzionante.

L’organizzazione
divisa in gruppi per niente rigidi perchè poi si faceva quello che
c’era bisogno di fare. Dare di ramazza agli spazi dormitorio
immaginando che dovessero essere protetti, sicuri, senza pioggia. Così
siamo stati a sistemare le enormi aperture esterne, ad immaginare
argini contro il vento e la pioggia e a lavare via il fango accumulato
in anni e anni di polverosa esistenza palermitana. Ci siamo fatti
venire i calli che sono puntualmente esplosi per lasciarci doloranti a
continuare a tappare zone pericolose, strane buche che abbiamo
immaginato potessero rappresentare una sorta di rifugio segreto per qualcuno o per qualcosa, aperture alle pareti troppo basse e troppo larghe da non farci avvicinare nessuno. 

Nel frattempo
il gruppo cucina lavorava ad un progetto di bio-alimentazione fatto di
prodotti coltivati con metodi naturali e di un servizio di piatti in
mais. La monezza rigorosamente differenziata e il compost alimentare da
riciclare. Le posate di metallo da lavare con detersivi ecocompatibili.

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