Category Archives: Sessismo in rete

Donne: indossate il burqa per stare sul web!

Puntata di Forum 3 giugno in quella rete quattro che neppure dovrebbe stare in analogico non fosse per la legge Gasparri meglio conosciuta come salva rete4.

Forum è una trasmissione condotta da rita dalla chiesa con l’aiuto di due signori che dispensano opinioni su qualunque materia. I primi tempi di Forum c’era la Tina Lagostena Bassi a presiedere le sedute. Stimabile donna che ricorderete per "Processo per stupro" e che ad un certo punto si è appassionata alla materia berlusconiana. Poi si alterno’ con quello scioglilingua di Santi Licheri.

Forum è un processo pubblico senza avvocati. Ci sono due contendenti, un accusatore e un’accusato, c’e’ il giudice, si chiacchiera per chiarire i motivi del procedimento, poi il giudice si ritira a decidere e nel frattempo accusato e accusatore sono sottoposti a linciaggio pubblico. Il linciaggio è istigato e rintuzzato dai due co-conduttori. Anche Rita dalla Chiesa è dispensatrice spesso di consigli e giudizi sull’universo mondo.

Negli ultimi tempi, mi dicono, a processo ci sono spesso tante donne. Accusate di aver deciso di abortire senza aver coinvolto il padre del bambino, di aver intrecciato relazioni con qualcuno mentre l’ex marito passava gli alimenti, di aver abbandonato la madre del marito al suo destino guadagnandosi l’epiteto di donna fedigrafa e moglie sdisonorata, e via di questo passo.

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Giochi sessisti

http://www.youtube.com/watch?v=_SXNAtwYMBw

Avete presente i giochini della nintendo wii per uomini, o anche quelli cosiddetti "per famiglia" con calcio, corse, pugilato, tutto maschiocentrico? Una parodia belga ci mostra l’unico ruolo che alle donne verrebbe riservato nei giochi se decidessero di dedicare una attenzione al nostro genere.

La parodia in effetti è vicinissima alla realtà. Guardate che tipo di giochini sono disponibili online for girls: quiqui.

Puoi giocare a fare la mamma, la moglie, la parrucchiera, la sarta, la cameriera, puoi avere cura di un giardino, tenere in ordine l’arredo di una casa, eventualmente fare la babysitter e spolverare le tende.

Trovo in effetti la parodia meravigliosa perchè il giochino che manca dalla serie di "divertimenti" disponibili è proprio quello nel quale vinci se soddisfi sessualmente un uomo come lui vuole.

Il motivo per cui manca è semplice: gli uomini non sopportano neppure l’idea che una donna possa essere attiva in senso sessuale. Sempre passive, compiacenti, pompinare per necessità mica per soddisfazione, sempre a fare da specchio ai desideri maschili perchè se non sei quello che lui vuole o ti stupra (come nel gioco Rapelay) o muori (come nel gioco della vita, tutti i giorni centinaia di vittime).

Grazie a Vittoria per aver segnalato questo video. Se avete altre segnalazioni che mettono in evidenza sessismo ovunque (anche nei manifesti elettorali per esempio, a partire dagli slogan tutti votati alla famiglia e mai a risolvere la nostra precarietà lavorativa) lasciate un commento o scriveteci.


Maledetta pedofilia II°

 

http://www.oliverio.eu/anna/SESSUALIZZAZIONE%20BAMBINI_file/image004.jpghttp://www.oliverio.eu/anna/SESSUALIZZAZIONE%20BAMBINI_file/image005.jpg

La prima parte di questo approfondimento la trovate QUI.

Le foto pubblicitarie che vedete sopra sono state utilizzate per un test da due psicologhe che hanno condotto una ricerca dal titolo: "L’erotizzazione dei bambini nella pubblicità". QUI potrete leggere i risultati del test su un campione misto di adulti. A fine 2008 nel web circolavano notizie dalla svezia a proposito di una seria battaglia contro le pubblicità e i giocattoli sessisti relativi il mondo dell’infanzia. In italia invece spopolano le agenzie casting – per bambini e bambine – che offrono ampi consigli sulla tipologia di bambino o bambina da proporre, sui modi per realizzare un book fotografico, su fotografi e persone alle quali rivolgersi. Basta fare un giro superficiale su internet per trovare cataloghi di bambini e bambine in offerta speciale. Foto di passerelle di moda kidswear per l’infanzia con bambine che imitano icone anoressiche dei giorni nostri (e poi ci si sorprende che l’anoressia sia un fenomeno in aumento). Gli stessi canali televisivi dei quali si nutre la maggioranza della popolazione italiana sono affollatissimi di pubblicità con bimbe truccate e vestite come madamadorè più o meno sexy tutte piazzate ad interpretare i ruoli sessisti (giusto per dare loro un imprinting familista) delle casalinghe di cinque anni piuttosto che di top model in erba per presentare il marchio di scarpe tal dei tali, i vestitini strip di tizio e caio e i giocattoli della tal o tal’altra azienda.

Del mondo dei casting e dello sfruttamento dei bambini e delle bambine nella pubblicità, in televisione o nel cinema ci ha parlato splendidamente Luchino Visconti nel film "Bellissima" con una grandiosa Anna Magnani. Oggi la questione è ovviamente peggiorata. Ci si è adeguati ai nostri tempi per cui bambini e bambine sono diventati/e merce di consumo. Corpi tra i corpi cui viene negato il diritto all’infanzia e viene invece imposto l’obbligo alla mercificazione. Soggetti che vengono sollecitati all’uso del cellulare con abbonamenti ai vari "ciao" e "tribù" che sono il naturale viatico per frequentazioni eventualmente "incontrollate" (le chat via web sono roba obsoleta, la carlucci sappia) e ingestibili se i ragazzini e le ragazzine non hanno ricevuto una sana informazione preventiva in materia di educazione sessuale e di alfabetizzazione all’uso dei mezzi di comunicazione (di ogni tipo, compresi i segnali di fumo, attraverso i quali chiunque potrà mettersi in contatto con loro).

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Maledetta pedofilia

http://www.youtube.com/watch?v=4BcXu7e7hgA

Vi avevo già detto che mi piace Caparezza vero? Questo è il video della canzone contenuta nell’album "Le dimensioni del mio caos": Io diventerò qualcuno.

In un piccolo video è sintetizzata la abitudine televisiva e "culturale" dell’ultimo trentennio italiano. La stessa cosa potete vederla in un eccezionale film, Little Miss Sunshine [Guarda un assaggio], che in una maniera fantastica mette a confronto le oscenità di un mondo perverso [Quello dei concorsi: Guarda] che strumentalizza le bambine per farle diventare appetibili ai pedofili e che allo stesso tempo impiega scandalizzato tutta la sua ipocrisia quando il contesto o le persone smascherano e rendono esplicita quell’operazione. Se non l’avete visto vi consiglio di vederlo, ne varrà la pena.

Il video di caparezza chiarisce nel suo piccolo, dicevo, una realtà innegabile. Viviamo in tempo di assoluta ipocrisia. Me ne rendo conto ogni momento di più mentre approfondisco e studio e leggo di questa cosa atroce che è la pedofilia e mi interessa delinearne contorni, codipendenze, complicità. Spinta soprattutto da una amica di rete mi sono messa a cercare e capire per poter meglio raccontare, ad approfondire ancora di più e a chiedermi come sia possibile una schizofrenia sociale che da un lato promuove la pedofilia coccolando i voyeur di "ninfette" e dall’altro spinge il pedale della repressione indiscriminatamente per colpire una serie di persone che secondo la legge approvata nel 2006 dal governo berlusconi (ddl di iniziativa del ministero alle pari opportunità all’epoca della prestigiacomo) si scambiano foto che vengono marchiate con il timbro della pedopornografia anche se appartengono ad una ragazza di 17 anni e se il destinatario ne ha 17 e mezzo.

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Chi tocca i maschilisti muore!

Ce l’hanno con noi. Non possono proprio rinunciare a esibire i loro commenti qui. Ci sono tanto ma tanto affezionati a tal punto che come forma di ribellione, in piena crisi d’astinenza da pubblicazione di commenti su questo blog, stanno parlando di noi nel loro Forum Maschile. Non possono proprio farne a meno!

Ci avvisa Rosa, nostra assidua frequentatrice che come noi si preoccupa dello stato della rete e osserva tutti i gruppi sessisti che gravitano nel web. Ci dice che parlano male di noi. Andiamo a dare un’occhiata ed è interessante il fatto che continuano ad insistere sui dati. Sono quelli che a loro stanno a cuore. Quei maledetti dati che dimostrano che le donne muoiono per mano degli uomini. Hanno una forte esigenza di essere riconosciuti, visti, guardati questi maschilisti del forum. Hanno la necessità di non essere "trascurati" questi uomini bisognosi di attenzioni e d’affetto.

Lo manifestano così, dicendo peste e corna di noi che lottiamo affinchè la cultura non sia sessista e misogina, affinchè gli uomini la smettano di fare male alle donne e commentando in maniera abbastanza eloquente articoli dei quotidiani che parlano di stupro. Prendete questo (clikkate sulle immagini per ingrandirle):

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Wikipedia e il maschilismo, ancora

http://1.bp.blogspot.com/_TsMvn6RhpYA/SMqk7hL6QgI/AAAAAAAAAQI/65jx8wVk8J8/s400/uffa.gifDi Wikipedia sotto attacco si parla in tanti/e. Questa settimana ne parla il magazine di Liquida, che sintetizza manipolazioni fatte anche nei wikipedia di altri paesi. In tempi non sospetti, già lo scorso novembre, Il Paese delle Donne pubblicava un pezzo nel quale raccontava – immaginando l’errore fatto da persone in buona fede e senza sospettare che ci fosse dietro un disegno di mistificazione precisa – di un altro esempio di totale disinformazione alla voce "maschilismo".

La pagina è chiaramente integrata o riscritta dallo stesso gruppo di "maschilisti" che sono responsabili della modifica di decine di pagine di wikipedia che hanno a che fare con le questioni di genere, stupro, violenza, sessismo, femminismo.

Proprio ieri il gruppo di persone che volontariamente seguono il progetto hanno cancellato la pagina "antifemminismo" della quale avevamo parlato e che non riportava altre fonti se non le opinioni personali di un gruppo preciso di uomini. Tutto quello che abbiamo scritto sulla questione potete leggerlo qui, qui e qui. Noi proviamo a lasciare alle nostre figlie un mondo diverso e una Wikipedia accessibile e lasciamo voi al pezzo de Il Paese delle donne.

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Wikipedia under attack fascio-maschilista. Update

Avevamo visto un po’ di link esterni che portavano dritti a gruppi neofascisti. Abbiamo trovato e segnalato anche una pagina alla voce "antifemminismo" che ora è al vaglio della cancellazione.

Riassumo la vicenda.
Wikipedia è uno strumento aperto ai contributi dei lettori. E’ in wiki,
a scrittura collettiva, e i contributi secondo le regole dovrebbero
avere un qualche criterio di veridicità storica e documentata.

Il progetto aperto
però, come spesso accade, attira le attenzioni di chi vorrebbe operare
revisionismo riscrivendo da se’ pagine varie in modo da poter dire
documentabile una sua personalissima tesi non dimostrata in nessun
modo.

Salto la questione dei fascisti dei quali abbiamo parlato nel post precedente. Mi rifiondo sulla storia dell’antifemminismo. In questo link [Leggi]
trovate quanto già scritto e anche altri link che portano dritto a siti
di individui che definiscono "antifemminismo" una serie di scritti
fortemente misogini che vorrebbero giustificare lo stupro e che negano
la violenza subìta dalle donne.

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Wikipedia in mano a fascisti e maschilisti?

Update:
dopo la pubblicazione di questo post, che vi invitiamo comunque a
leggere, abbiamo pubblicato un aggiornamento con altre notizie
altrettanto importanti. [Leggi

Già qualche giorno fa accennavamo che cercare una risorsa su wikipedia (italia) a proposito di organizzazioni neofasciste è diventato un po’ complicato. Ci sono pagine infarcite di link a forza nuova e ad altre organizzazioni simili. Pagine "informative" che finiscono casualmente per accreditare e illustrare un mondo di celtiche e svastiche, simboli e ideali che conosciamo bene.

I fascisti prendono tutto, con loro non si scherza. Volevano prendersi anche il web, ce l’hanno detto più volte. L’hanno scritto. Lo fanno da tanto tempo. Sin dalla prima Indymedia, con l’open publish che veniva sporcato continuamente con contenuti da fasci in missione virtuale. Hanno sempre aggirato, raggirato e sfruttato le modalità libertarie che stavano dietro l’open publish, i progetti in wiki di scrittura collettiva. Sono terroristi del web, che non rispettano alcuna netiquette. Ce l’hanno sempre detto. Sapevamo che non si trattava di uno scherzo. Perciò abbiamo sempre parlato di partigianeria digitale.

Molti fascisti, appartenenti a organizzazioni di destra, ex candidati nella lista "Aborto no grazie" dei fanatici pro-life, sono anche titolari di siti antifemministi. Ne abbiamo parlato e riparlato dicendo chi sono e cosa fanno.

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Sicur@ che basti?

http://3.bp.blogspot.com/_NfNYD8bJzzM/SM7ORyNLLPI/AAAAAAAABWY/f5JSLi96C8I/s400/toda%2520censura%2520e%2520nociva_0.jpgLa Repubblica dice:

Ok a norma contro apologia mafia sul web. Il Senato ha approvato nel ddl sicurezza l’emendamento proposto dal capogruppo Udc Gianpiero D’Alia, riformulato e quindi accolto dal governo, che vieta l’apologia o l’incitamento via Internet o telematica in genere dell’attività della criminalità organizzata, delle associazioni eversive, nonché di incitamento alla violenza sessuale, all’odio etnico, razziale e religioso. Fenomeni come quelli dei gruppi pro-Riina apparsi su Facebook, quindi, non saranno più ammessi.

Il Corriere specifica:

Il braccio della legge entra deciso anche nel web. Il Senato ha approvato infatti, nell’ambito del disegno di legge sulla sicurezza, un emendamento del presidente dei senatori dell’Udc, Giampiero D’Alia, che prevede la repressione dei casi di apologia e incitamento via internet di associazioni mafiose, criminose, eversive, terroristiche, oltre che di violenza sessuale, discriminazione, odio etnico, nazionale, razziale e religioso.

[…]

«In caso di accertata apologia o incitamento, il ministro dell’Interno – si legge nel testo – dispone con proprio decreto l’interruzione dell’attività indicata, ordinando ai fornitori di servizi di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine, applicando sanzioni pecuniarie per gli inadempienti». «In questo modo – commenta D’Alia – diamo concretezza alle nostre iniziative per ripulire la rete, e in particolare il social network «Facebook», dagli emuli di Riina, Provenzano, delle Br, degli stupratori di Guidonia e di tutti gli altri cattivi esempi cui finora si è dato irresponsabilmente spazio».

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Allatti? Copriti, svergognata!

http://malapecora.noblogs.org/gallery/401/tettarotta.jpg

A proposito di "vietare l’osceno": guardate un po’ che succede su facebook. Di divieto di esposizione delle tette che allattano ne avevamo già parlato QUI. Ora più che parlarne, data l’assurdità della questione, suggerirei una catena di pubblicazioni di tette che allattano. Sarebbe ora di dire basta a questa censura misogina che deforma l’immaginario delle persone vietando persino che abbiano chiara la percezione del rapporto di carne e sangue che esiste tra una madre e la propria figlia o il proprio figlio. Io per ora non allatto e dunque prendo in prestito la tetta di Malapecora che allatta la meravigliosa Antonia.

E’ comunque veramente singolare che su facebook restino intatti nickname come "ebreo coprofilo merdoso" assieme a gruppi che progettano lo sterminio di rom, la carbonizzazione di centri sociali, e che esprimono valutazioni delicate sulle donne chiamandole non raramente vacche, e poi siano giudicate "oscene" le foto di madri che allattano i propri figli e le proprie figlie. Scatenare contraddizioni in quel luogo, così come in tutta la rete è okay ma riflettendo: quali sono gli altri spazi della rete che non impongono questi stessi limiti e queste stesse restrizioni nel mondo del social network? Servizi blog? Community? Canali di ricerca? E’ una questione che riguarda solo facebook o tutta la rete?

Parliamone.