La rete non è neutra

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E’ nato un nuovo blog che è anche un nuovo progetto. *La rete non è neutra* : Osservatorio
su linguaggi e comportamenti discriminatori e sessisti nella rete. Tecnologia,
internet di altri generi.
Vi copincollo il primo post di presentazione:

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In rete succede di tutto. Si usa un linguaggio che è il neutro maschile, si
privilegiano norme precise, per lo più maschie, bianche, etero. La stessa
tecnologia che sta alla base dei meccanismi di socializzazione in rete è spesso
androcentrica.

In rete trovi giochini online dove le donne sono sempre cameriere o
guerriere con due poppe spaventose. Fra i tanti spazi in web ce ne sono
moltissimi che dileggiano le donne, che ci intimano di smettere di esigere
diritti, che ci denigrano con le loro battute sessiste. Ci sono tanti forum,
blog, social network in generale dove non manca mai il tizio che lascia un
commento volgare, offensivo, sessista, discriminatorio, persino minaccioso.

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Il sito antifemminista

Notizie dal web: qualcun* ha sentito il bisogno di realizzare un sito antifemminista
(in
lingua italiana) in cui si parla della "misandria" della tivu’
italiana e si insiste molto sul fatto che le donne "inventano" sempre
le accuse di stupro. Il sito presenta una serie di argomenti che sono
attribuibili a qualunque sesso. Non vogliamo essere malapensanti e non
vogliamo
cercare per forza la mano di un uomo dietro questo sito. Nei processi
per
stupro l’accusa di simulazione e l’epiteto "puttana" vengono elargiti
egualmente da uomini e donne, massimo esempio della realizzazione delle
pari opportunità. Siamo il paese di poeti, santi, navigatori,
stupratori e mamme e amiche degli stupratori. Non ci facciamo
mancare mai niente. Tra i link disponibili un paio di indirizzi che
ricordano
vagamente siti con un discreto attaccamento agli argomenti
"antimperialisti" (destra un po’ terzoposizionista). Si tratta
sicuramente di persona o persone con livelli di evoluzione mentale che
hanno
superato la soglia del paleolitico.

—>>>Da Femminismo a Sud


Donne e tecnologie: superiamo gli stereotipi

Dal Server Donne:

di Michela Balocchi

L’8
settembre si è tenuta a Milano la conferenza Women&Technologies:
research and innovation realizzata nell’ambito dell’IFIP WCC World
Computer Congress (www.wcc2008.org). La giornata aveva lo scopo di fare
il punto sulla presenza delle donne nel mondo della scienza e delle
nuove tecnologie, sui loro contributi all’innovazione, alla creazione e
produzione di ICT, sui passi avanti fatti nel superamento degli
stereotipi di genere in questo ambito, e sulle buone pratiche di
avvicinamento delle giovani alle nuove tecnologie attraverso un
confronto a livello internazionale.

I temi trattati sono stati “Donne e ICT in Europa”, “Art and
affective computing”, “Interazione e dialogo nelle Comunità sul Web del
futuro”, “Innovazione nelle imprese e nelle istituzioni”
(www.womentech.info). L’approccio alle nuove tecnologie – insieme alla
risoluzione dei problemi di genere connessi al loro uso, creazione e
produzione – è stato generalmente un approccio olistico e
multidiscipliare, attraverso cui si è sottolineata la necessità di
considerare gli aspetti sociologici della scienza così come il fatto
che essa stessa è un prodotto umano e non neutro al genere.

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Sintesi dei lavori sui seminari Diversity dell’Internet Governance Forum Italia

Pubblichiamo
la sintesi dei seminari "Un altro Genere di Internet" e "La diversità
culturale" che si sono svolti all’Interno dell’Internet Governance
Forum di Cagliari (22-23 ottobre). [QUI potete vedere il video con gli interventi]

Rapporteur Matilde Ferraro

Il tema della tutela della diversità culturale come patrimonio
comune dell’umanità, interessa trasversalmente tutti gli altri temi
definiti come prioritari nell’ambito dell’Internet Governance Forum. I
due workshop dedicati al tema nell’ambito dell’IGF Italia, hanno
affrontato solo una parte degli argomenti che lo compongono. Nella
giornata del 22 ottobre si è discusso, nel primo seminario, di “Un
altro genere di Internet” e nel secondo, di “Diversità culturale” più
in generale.
Da entrambi sono emersi alcuni punti nodali del dibattito
internazionale e nazionale sulla Governance di Internet.

In relazione alla questione “Donne e tecnologia”,
si è innanzitutto sottolineato come un grande serbatoio di innovazione
per il nostro paese può essere rappresentato dalle donne: una risorsa,
in termini di competenze e non solo, oggi ancora sottovalutata e
sottoutilizzata. Donne e tecnologie della conoscenza, erano i due
grandi obiettivi di Lisbona, che rischiano di essere mancati dal nostro
paese e per questo serve un grande scatto di consapevolezza. Mentre
segnali incoraggianti arrivano dalle fasce più giovani della
popolazione, dove le adolescenti hanno equiparato i loro coetanei
nell’utilizzo della Rete, ciò non si può dire per altre fasce d’età,
difatti più l’età cresce, più il divario tra uomini e donne
nell’utilizzo della Rete aumenta. Le cause sono prevalentemente legate
a ragioni economiche, mancanza di tempo da parte delle donne (già
impegnate nel lavoro e nelle attività di cura), difficoltà ad accedere
ad una istruzione di qualità. Permane inoltre uno stereotipo di genere,
per il quale le donne sono meno “adatte” alle tecnologie. In Italia, il
numero di laureate in materie scientifiche è estremamente basso, con un
trend che è addirittura in calo del 5% negli ultimi 4 anni, a fronte di
un mercato del lavoro nel settore tecnologico che in Europa entro il
2010 vedrà un deficit di 300.000 unità.

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Facebook: la centrifuga umana

Ebbene si, l’ho fatto. Dopo averlo snobbato per settimane alla fine ho ceduto. Anch’io ho preso il mio bel monolocale su Facebook. Con tanto di nome, cognome e faccia in bella mostra.

Dopo
averne
tanto sentito parlare male e aver dedotto che doveva essere un
posto ultracomodo per permettere ai giornalisti di contare uno ad uno
tutti quelli che simpatizzavano con la gelmini, ho vestito la mia
curiosità dell’abito militante e sono partita in missione.

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Donne, tecnologie, internet, corpi e realtà virtuali

Oggi fui a Cagliari a parlare di *Un altro genere di internet* e domani – sempre in terra sarda – partecipo alla presentazione del libro *Un altro genere di tecnologia*
(vi racconto tutto appena torno, giuro). Così per tenervi aggiornati
sul mio tour vi copincollo un’altra serie di iniziative strabelle a
cura della Libera Università delle Donne di Milano
che meritano di essere partecipate tutte (a partire dalla prima dell’8
novembre). Io coadiuverò Floriana Lipparini in una cosa che avverrà il
4 aprile 2009 dal titolo *Corpo negato, corpo reinventato: la realtà virtuale*.

L’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano
promuove un ciclo di seminari sul tema

IL CORPO E LA POLIS:
IL PROTAGONISMO DEL CORPO NELLO SPAZIO PUBBLICO

Il tema, oggi di indiscussa attualità, è quello della
sovraesposizione, nello spazio pubblico, del corpo e di tutte le
esperienze essenziali dell’umano che hanno il corpo come parte in
causa: nascita, morte, crescita, sessualità, maternità, salute,
invecchiamento, ecc.
Sono tutte vicende, rimaste per secoli confinate nel “privato” e nella
sfera “personale” e quindi vissute in solitudine, come accadimenti
particolari di ogni singola vita, su cui intervengono oggi pesantemente
i massimi poteri, come lo Stato, la Chiesa, la scienza, il mercato, i
media, col rischio di alienare l’esperienza che ognuno fa del proprio
corpo, la capacità stessa di parlarne, di scriverne, nel momento in cui
prevalgono saperi, poteri e linguaggi pubblici.

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L’hackmeeting 2008 secondo me

Arrivare all’Ask191 di Palermo e trovarsi con una scopa in mano a spazzare fango e acqua e stato un attimo. L’hackmeeting
per me è cominciato così, qualche settimana prima delle date fissate,
quando ancora c’era molto da fare e tutt* erano all’opera per
reinventarsi un posto che non c’era, anzi che c’era ma per usi fino a
quel momento non così pretenziosi.

Ho trovato
chi rifaceva i bagni e si intestardiva perchè oltre alla rete idrica
bisognava piazzare anche le cassette dello scarico. C’era chi stava
rimettendo completamente a nuovo la cucina e la decorava e ridecorava
con la meticolosità di chi da valore ai luoghi che sente propri. C’era
chi riprogettava la rete elettrica e il lan space perchè in un
hackmeeting devi averci un bel po’ di elettricità e di sicuro devi
averci una rete funzionante.

L’organizzazione
divisa in gruppi per niente rigidi perchè poi si faceva quello che
c’era bisogno di fare. Dare di ramazza agli spazi dormitorio
immaginando che dovessero essere protetti, sicuri, senza pioggia. Così
siamo stati a sistemare le enormi aperture esterne, ad immaginare
argini contro il vento e la pioggia e a lavare via il fango accumulato
in anni e anni di polverosa esistenza palermitana. Ci siamo fatti
venire i calli che sono puntualmente esplosi per lasciarci doloranti a
continuare a tappare zone pericolose, strane buche che abbiamo
immaginato potessero rappresentare una sorta di rifugio segreto per qualcuno o per qualcosa, aperture alle pareti troppo basse e troppo larghe da non farci avvicinare nessuno. 

Nel frattempo
il gruppo cucina lavorava ad un progetto di bio-alimentazione fatto di
prodotti coltivati con metodi naturali e di un servizio di piatti in
mais. La monezza rigorosamente differenziata e il compost alimentare da
riciclare. Le posate di metallo da lavare con detersivi ecocompatibili.

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Sharemula.com vince in appello


Riportiamo la news apparsa su torrentfreak,
dell’assoluzione in corte di appello per sharemula.com, un sito
spagnolo che indicizza file .e2k. Nel 2006 il sito era stato chiuso e
gli amministratori arrestati a seguito di indagini sulla violazione del
diritto d’autore. La corte gia’ in primo grado avrebbe voluto
minimizzare la faccenda, dal momento che nessun uso commerciale
derivava dall’indicizzazione dei file. Ma tutta l’industria dello
spettacolo fra cui Columbia, Disney Company Iberia, Twentieth Century
Fox, Warner, Universal, Paramount, Sony and MGM, ha chiesto di poter
andare in appello.

La questione sembra oggi felicemente conclusa, dal momento che la
corte ha anche affermato e sancito che indicizzare file e2k o torrent
non e’ reato e che non infrange in alcun modo il diritto d’autore. Si
tratta di un passaggio cruciale in un momento in cui in Europa si
stringe la morsa su progetti di fightsharing come Pirate bay e Mininova.

—>>>Da Espanz


Palermo 26/28 settembre: Hackmeeting

Hackit Manifesto

Quest’anno l’hackmeeting si fa a Palermo dal 26 al 28 settembre. Il posto si chiama Ask 191 e la gente è sempre la stessa e di sicuro se ne aggiungerà ancora. Io ci sarò anzi sono già lì.

Meraviglios* ragazzi e ragazze dell’Ask191 e
tutt* gli/le appassionat* di hacking che via via stanno arrivando sono
al lavoro per rendere il posto accogliente e perfettamente attrezzato
per i tanti seminari e i tanti workshop che si terranno.

Il posto è fantastico
anche se non si capisce cos’era prima dell’occupazione o a cosa fosse
destinato. Pare appartenesse ad un mafioso e pare anche che abbia
interrotto la possibilità di costruzione di una strada. Di fatto è un
tempio di cemento elevato per celebrare i furti di risorse realizzati a
Palermo in tanti anni. Farci l’Hackmeeting è grandioso. Ci vediamo lì.
🙂

—>>>Da Femminismo a Sud 


Flat/Bologna: spunti di discussione per il tavolo sulla Comunicazione

Per chi non fosse informato su Flat e dintorni potete leggere QUI. Quello che segue è un contributo alla discussione che ci vedrà riunite il 14/15 giugno a Bologna.

Intro

Il tavolo su
“Media, linguaggi ed immaginari.
Strategie e pratiche di autorappresentazione e riappropriazione dei mezzi di
comunicazione e dei linguaggi”
della due giorni che si è svolta a Roma il 23/24 febbraio [leggete le conclusioni] è stato utilissimo
affinché avvenisse uno scambio di esperienze che in qualche modo hanno chiarito
quale fosse la strategia di comunicazione possibile per dare visibilità alla
nostra lotta senza essere subordinate alle regole imposte dai media mainstream.

Anzi dal 24 novembre in poi si è
avviato un percorso che è stato sempre più diretto a realizzare ambiti di
comunicazione “condivisa” (la mailing list e il blog invece che il sito e la
newsletter
)  per favorire una maggiore
partecipazione e per far coincidere lo strumento di comunicazione (Flat) con
l’intenzione di moltiplicare la nostra presenza in rete in una modalità virale
(con più blog) e di far corrispondere i principi che la rete femminista e
lesbica condivide con il progetto che ci ospita (autistici/inventati:
antisessismo, antirazzismo, antifascismo
).

In generale si è preferito dunque
applicare la regola del farci media piuttosto che inseguire i media ufficiali.
Comunicare all’esterno dunque a partire dai nostri mezzi di comunicazione,
tutti quelli di cui disponiamo e che impareremo a crearci. In questo senso e’
stato proposto un workshop pratico in cui si è spiegato per sommi capi come,
dove e perchè fare un blog (potete trovare molti argomenti proposti nell’Abc
per la femminista tecnologica
).

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